giovedì 30 settembre 2010

Si parte - Ecco i libri


Il primo a partire sarà il gruppo di lettura "Il salotto del Martedì", organizzato e gestito dall'Università per la libera età Natalia Ginburg. Iscrizioni presso l'associazione.

Ecco i libri e le date:
- 5 ottobre 2010, Concita De Gregorio, Malamore, Mondadori 2008
- 9 novembre 2010, Philip Roth, La macchia umana, Einaudi 2001
- 14 dicembre 2010, Raymond Carver, Di che cosa parliamo quando parliamo d'amore, Minimum Fax 2001
- 11 gennaio 2011, Ian Mc Ewan, Chesil Beach, Einaudi 2007
- 15 febbraio 2011, Doris Lessing, Il diario di Jane Somers
- 15 marzo 2011, Josè Saramago, Cecità, Feltrinelli 2010
- 12 aprile 2011, Alicia Jimenes Bartlett, Giorni d'amore e d'inganno, Sellerio 2008
- 10 maggio 2011, Arawind Adiga, La tigre bianca, Einaudi 2008


Seguirà il gruppo "Un libro un film", condotto da Elena Bellei.
Iscrizioni dal 2 al 12 ottobre, scrivendo a gdldelfini@comune.modena.it o telefonando al n. 050 2032940.
In questo caso solo il primo libro è stato deciso, ed è Lo straniero di Albert Camus, che verrà commentato dal gruppo il 28 ottobre 2010, alle ore 17.30.
Alle 15 dello stesso giorno è prevista anche la proiezione dell'omonimo film di Luchino Visconti.
I successivi sei libri che sono diventati film saranno scelti dagli iscritti al gruppo in una rosa di 25 titoli, e precisamente:

1. L'amante di Marguerite Duras. Feltrinelli, 1985
il film: L'amante, regia di Jean-Jacques Annaud, 1992
2. L'amore ai tempi del colera di Gabriel García Márquez, Oscar Mondadori, 2007
il film: L'amore ai tempi del colera, regia di Mike Newell, 2008
3. Bonjour tristesse di Françoise Sagan, TEA, 1989
il film: Bonjour tristesse, regia di Otto Preminger, 1958
4. L'isola di Arturo di Elsa Morante, Einaudi, 2007
il film: L'isola di Arturo, regia di Damiano Damiani, 1962
5. Il profumo di Patrick Suskind, TEA, 2007
il film: Profumo : storia di un assassino, regia di Tom Tykwer, 2006
6. Amabili resti di Alice Sebold, E/O, 2002
il film: Amabili resti, regia di Peter Jackson, 2009
7. Le relazioni pericolose di P.A.F. Choderlos de Laclos, Feltrinelli, 2007
il film: Le relazioni pericolose, regia di Stephen Frears, 1988
8. L'età dell'innocenza di Edith Wharton, BUR, 2008
il film: L'età dell'innocenza, regia di Martin Scorsese, 1993
9. Quel che resta del giorno di Kazuo Ishiguro, Einaudi, 1994
il film: Quel che resta del giorno, regia di James Ivory, 1993
10. Il mondo deve sapere : romanzo tragicomico di una telefonista precaria di Michela Murgia, isbn, 2006
il film: Tutta la vita davanti, regia di Paolo Virzì, 2008
11. Washington square di Henry James, BUR, 1998
il film: L'ereditiera, regia di William Wyler, 1949
12. Il lungo addio di Raymond Chandler, Feltrinelli, 1989
il film: Il lungo addio, regia di Robert Altman 1973
13. Le notti bianche di Fedor Dostoevskij, Mondadori, 1993
il film: Le notti bianche regia di Luchino Visconti, 1957
14. Tess dei d'Urberville di Thomas Hardy, BUR, 2002
il film: Tess, regia di Roman Polanski, 1979
15. L'amico americano di Patricia Highsmith, Bompiani, 2001
il film: L'amico americano, regia di Wim Wenders, 1977
16. Lolita di Vladimir Nabokov, Adelphi, 1993
il film: Lolita, regia di Stanley Kubrick, 1962
17. Il postino di Neruda di Antonio Skármeta, Garzanti, 1993
il film: Il postino, regia di Michael Radford, in collaborazione con Massimo Troisi, 1994
18. La fiera della vanità di William M. Thackeray , BUR, 2007
il film: Vanity fair, regia di Mira Nair, 2004
19. Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, Feltrinelli, 1994
Il film: Il fu Mattia Pascal, regia di Marcel L'Herbier, 1925
20. Espiazione di Ian McEwan, Einaudi, 2002.
il film: Espiazione, regia di Joe Wright, 2007
21. La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, Mondadori, 2008
il film: La solitudine dei numeri primi, regia di Saverio Costanzo, 2010
22. Il viaggio di Felicia di William Trevor , Guanda, 1995
il film: Il viaggio di Felicia, regia di Atom Egoyan, 1999
23. Il processo di Franz Kafka, Einaudi, 2005
il film: Il processo, regia di Orson Welles, 1962
24. Lo spazio bianco di Valeria Parrella, Einaudi, 2008
il film: Lo spazio bianco, regia di di Francesca Comencini, 2009
25. Nemico, amico, amante... di Alice Munro, Einaudi, 2003 (racconto: The bear came over the mountain)
il film: Lontano da lei, regia di Sarah Polley, 2006

I sei libri scelti saranno letti nelle seguenti date (sempre giovedì, ore 17.30): 25 novembre e 16 dicembre 2010, 27 gennaio, 24 febbraio, 24 marzo e 28 aprile 2011, sempre preceduti, alle 15, dalla proiezione del film.
Infine il terzo gruppo di lettura, "Leggere con Ugo Cornia".
Iscrizioni dal 2 al 12 ottobre, scrivendo a gdldelfini@comune.modena.it o telefonando al n. 059 2032940.
I primi cinque libri sono già stati decisi dal conduttore; gli altri due saranno decisi in seguito.
Ecco dunque il calendario e i titoli:
3 novembre 2010: Friedrich Dürrenmatt, La promessa. Un requiem per il romanzo giallo, Feltrinelli 2003
1 dicembre 2010: Giorgio Manganelli, Centuria. Cento piccoli romanzi fiume, Adelphi 1995
5 gennaio 2011: Patrick Ourednik, Europeana. Breve storia del XX secolo, :duepunti 2005
2 febbraio 2011: Raffaello Baldini, La fondazione, testo romagnolo a fronte, Einaudi 2008 o, dello stesso autore, Carta canta - Zitti tutti - In fondo a destra, Einaudi (Collezione di teatro), 1998 (la scelta definitiva sarà comunicata con un anticipo sufficiente a procurarsi il libro e leggerlo)
2 marzo 2011: Thomas Bernhard, La cantina. Una via di scampo, Adelphi 1994
30 marzo 2011: libro da decidere...
20 aprile 2011: libro da decidere...

giovedì 23 settembre 2010

Il salotto del martedì - verso "Malamore", di Concita De Gregorio


Concita De Gregorio, Malamore. Esercizi di resistenza al dolore, Mondadori 2008

Un libro sull'amore e sul dolore, questo di Concita De Gregorio, che affronta un tema di grande attualità: la violenza sulle donne e il nodo inestricabile che lega vittima e carnefice.
Quante volte abbiamo letto, quest'estate, di delitti compiuti da "ex": ex mariti, ex fidanzati, ex uomini che riversano sulle compagne il rancoroso senso d'impotenza e le frustrazione per aver perso qualcosa che credevano di possedere per sempre. Commossi ed indignati, abbiamo ascoltato le parole dell'esperto di turno e, in genere, abbiamo tacitato l'inquietudine facendo ricorso alla categoria interpretativa del "raptus" improvviso, inspiegabile, frutto del caso o di una patologia mentale indecifrata.
Questo libro va alla radice del problema e pone alcuni interrogativi cui vengono date risposte interessanti. Come mai donne che hanno studiato, indipendenti, professionalmente realizzate, le figlie del femminismo e della rivoluzione sociale, come mai queste donne sono disposte a sopportare? Che cosa c'è nella testa delle donne, che le porta ad avere confidenza col dolore e a fare della propria vita un capolavoro di pazienza? Perché qualcuna ama così poco se stessa e così tanto un uomo che la fa soffrire? Qual è il prezzo che tutte pagano per avere indipendenza e libertà?
A queste domande Concita de Gregorio risponde raccogliendo le storie di donne famose o comuni, dal celebre soprano alla dodicenne costretta alla prostituzione, dalla compagna di Picasso all'operaia cui i datori di lavoro fanno firmare le dimissioni in bianco, arma consueta contro la pretesa femminile di diventare madre rispettando i propri tempi e non quelli dell'azienda.
Il filo rosso che lega queste storie è individuato dall'autrice nell'introduzione: "C'è una consapevolezza della debolezza maschile, una presunta forza femminile che si esercita nel tollerare le sopraffazione... C'è un eccesso di considerazione di sé: io sarò capace di aspettare, di controllare, di gestire la tua ira perché ne conosco l'origine".
Una presunzione, un'illusione che può costare la vita.


(presentazione a cura di Matilde Morotti; l'incontro del Gruppo di lettura "Il salotto del martedì" dedicato al libro di Concita De Gregorio, e riservato agli iscritti all'Università per la libera età Natalia Ginzburg, si svolgerà martedì 5 ottobre alle ore 16 nella sala corsi della biblioteca Delfini. Info http://www.universitaginzburg-mo.net/)

mercoledì 15 settembre 2010

Un libro un film - Il ghostwriter, di Robert Harris

Robert Harris, Il Ghostwriter, Mondadori 2010

È questa la domanda che faccio cento volte durante un'intervista. "Che cosa ha provato"? E quasi mai i miei clienti sono in grado di rispondere, per questo si sono rivolti a me, perché tiri fuori le loro memorie: tanto che al termine di ogni felice collaborazione io sono più loro di loro. È un fenomeno che mi piace, devo ammetterlo, mi piace la breve libertà di poter essere qualcun altro. Vi sembra raccapricciante? Aggiungo allora che è indispensabile una certa maestria: io non mi limito a estrarre dai miei clienti la loro vita ma do fisionamia a certe vite spesso invisibili, e a volte fornisco loro una vita che non si erano nemmeno resi conto di avere. Se non è arte questa...


Chi parla è il ghostwriter protagonista del libro di Robert Harris, incaricato di lavorare alle memorie di Adam Lang, ex primo ministro britannico, dopo che il precedente ghostwriter Michael McAra è morto in circostanze misteriose. E ogni capitolo del libro si apre con una citazione tratta da un manuale del ghostwriter: Ghostwriting, di Andrew Crofts.
Una per tutte: "Capita con una certa frequenza, se lo stai aiutando a scrivere le sue memorie o l'autobiografia, che il soggetto si sciolga in lacrime mentre ti racconta la sua storia... In circostanze del genere il tuo compito sarà quello di passargli i fazzolettini di carta, tacere e continuare a registrare".

Dello "scrittore fantasma" non sappiamo nemmeno il nome (almeno io non ricordo di averlo trovato nelle trecento pagine del romanzo); sappiamo però che - dopo tante biografie di personaggi più o meno importanti - stavolta rischia di trovarsi coinvolto in vicende più grandi di lui, che hanno a che fare con il clima post 11 settembre e con domande pesanti sugli strumenti più o meno leciti utilizzati da Lang per la guerra al terrorismo.

Il luogo super blindato dove Adam Lang, la moglie Ruth, la segretaria Amelia e il resto del loro entourage sono ospitati dall'editore Martin Rhinehart, disposto a pagare per quella biografia dieci milioni di dollari a condizione che arrivi in libreria al più presto e che non si risparmino colpi sulla guerra al terrorismo, è l'isola di Martha's Vineyard, in uno scenario invernale non privo di un suo algido fascino.

Grigio e bianco erano i colori dominanti: mare grigio, cielo bianco, grigie le tegole sui tetti, bianche le assi delle pareti, bianche le aste da bandiera spoglie, grigio-celeste e grigio-verde il colore del vecchio pontile sul quale se ne stavano appollaiati gabbiani grigio-bianchi... Perfino il sole... aveva il buon gusto di emettere una pallida luce bianca.

Questi colori si ritrovano anche nel film di Roman Polanski. In una atmosfera che sembra sospesa e fuori dal mondo, il ghostwriter deve, in poche settimane, ricavare dalla monumentale prima versione della biografia, scritta da McAra con grande precisione nella documentazione ma ben pochi spunti creativi appassionanti, un libro in grado di catturare l'attenzione del pubblico.

La tentazione del ghostwriter è buttare tutto e ricominciare da capo, perché il lavoro di McAra gli sembra solo un noiosissimo accumulo di cronache, documenti, rapporti. Nel corso della storia si capirà però che dentro quel libro si nasconde forse il mistero sia della morte di McAra che della controversa biografia di Lang.

Per questa versione cinematografica, sicuramente raffinata, è stato evocato anche il nome di Hitchcock. Peccato per il titolo tradotto, un po' fuorviante: non si tratta tanto di un uomo nell'ombra, ma di uno "scrittore-ombra".

http://www.mymovies.it/film/2010/luomonellombra/trailer/

giovedì 2 settembre 2010

Un libro un film - Julie & Julia di Julie Powell

Se si volesse prendere posizione nella infinita – e spesso sterile – querelle sul rapporto tra cinema e letteratura, il libro Julie & Julia (Rizzoli, 2009), è indubbiamente migliore del film (regia di Nora Ephron, 2009), nonostante la divertente interpretazione di Meryl Streep nel ruolo di Julia Child, la arcinota – quanto pressoché sconosciuta in Italia – chef che ha insegnato agli Stati Uniti le gioie della cucina francese, sia tramite i ricettari, sia attraverso la televisione.

Pur nella consapevolezza che, anche partendo dallo stesso contenuto, due linguaggi diversi danno vita a testi spesso non paragonabili, con Julie & Julia, non si può non ammettere la superiorità del libro, che pure non è un capolavoro, ma un buon compagno in ore oziose e magari assolate.

Per prima cosa, la figura di Julia Child, sorta di Gualtiero Marchesi d'oltreoceano, nel libro non è così ingombrante come nel film, dove, con modi così schietti da essere quasi irritanti, è veramente la co-protagonista insieme a Julie Powell, l'autrice. Nel volume, invece, Julia Child si limita ad essere l'ispiratrice del progetto di Julie, la cui unica aspirazione, nonché ossessione, nei successivi 365 giorni sarà la realizzazione delle 524 ricette raccolte nell'Arte della cucina francese. Oltre alla spesa, a caccia di ingredienti non sempre di facile reperibilità, le ore passate tra cipolle e interiora di animali vari, i lunghi momenti alle prese con la pulizia di montagne di pentole, il progetto Julie/Julia prevede anche la redazione di resoconti giornalieri in un blog, con l'autrice nei panni di una novella Samuel Pepys del villaggio globale.

Sempre nel libro, le vicende biografiche di Julia Child non occupano più di un paio di pagine all'inizio di ogni capitolo. Nel film, invece, la «gigantessa dall'esuberanza fastidiosa, ma stranamente attraente» ruba davvero la scena alla docile Julie Powell, tratteggiata più come una dolce e sconfortata post-adolescente, piuttosto che come la nevrotica, irriverente, strampalata, un po' alcolista, ma tanto simpatica trentenne, alle prese con i primi bilanci esistenziali, che si impara a conoscere nel libro.

Il romanzo, in realtà, è a tratti spassoso, in particolar modo nel delineare le perplessità di una massaia moderna alle prese con i sensi di colpa per la morte crudelissima inflitta a disgraziate aragoste, tranciate o lessate ancora vive – sensi di colpa che peraltro la protagonista sostituisce in fretta con una sorta di eccitazione da serial killer – o le difficoltà nell'estrarre, a regola d'arte, il midollo da ossobuchi occhieggianti, per ricavarne traballante gelatina.

Ma la progressiva incursione di Julie nel raffinato mondo della cucina francese rappresenta, a dire il vero, un avanzamento nella coscienza di sé, nella lucidità di giudizio sulla propria situazione di segretaria-trentenne-sposata-senzafigli, nella consapevolezza da cui partire per mettere in atto il cambiamento necessario per non soccombere di fronte alle frustrazioni della vita.

E il libro stesso non è altro che il risultato di tale cambiamento, résumé degli articoli postati dall'autrice nel suo blog personale e punto di partenza per una nuova vita fatta di passioni reali e non di odiati lavori volti alla sopravvivenza. Il tutto condito da parolacce non sempre indispensabili, ma di certo capaci di dare colore ad un testo in cui non si rinuncia a digressioni sul paralellismo tra cibo e sesso, arrivando alla conclusione che «il fegato di vitello è il cibo più sexy del mondo». C'è persino spazio per ricordare – senza retorica, solo un pizzico di cinismo – l'11 settembre.

Buona lettura insomma o, ancora meglio, «Bon appétit!» come avrebbe detto Julia Child.