Chiara Frugoni. La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo, Einaudi 2010.
A chi non è mai capitato, ad una mostra o in museo, di leggere termini astrusi sulle didascalie di un quadro o di una scultura, di giudicare incongruente la serenità di una Madonna ai piedi del figlio crocifisso oppure di non capire la disposizione delle figure e degli edifici in un quadro che non rispetta le proporzioni e ci racconta una storia con mille dettagli incomprensibili?
“Se non conosciamo il significato di una lingua rimaniamo magari colpiti dalla sua musicalità, ma la nostra superficiale comprensione non permette un dialogo e un arricchimento. Le immagini medievali si esprimevano con una loro lingua fatta anche di gesti in codice, di convenzioni architettoniche, di dettagli allusivi, di metafore, di simboli: se non li conosciamo, quelle immagini non hanno voce”.
Chiara Frugoni – studiosa del Medioevo - si è messa nei nostri panni e con il rigore dello storico che non dimentica mai di citare le fonti, ci offre preziose chiavi di lettura alle opere degli artisti medievali. Grazie al suo aiuto impariamo a riconoscere i gesti del comando, della sottomissione e dell’umiltà; le posture della sconfitta, dell’opposizione, della sofferenza e della perplessità: sentimenti e passioni che non possono trasparire dai volti, quasi sempre impassibili. Dai gesti della parola riconosciamo le situazioni narrative; risaliamo alle fonti dell’iconografia degli evangelisti, delle gerarchie angeliche e in particolare degli arcangeli; impariamo a riconoscere le fogge dell’abbigliamento liturgico, i segni di identificazione e di discriminazione imposti ai diversi (ebrei ed eretici soprattutto) e quelli utili a distinguere puntigliosamente i beati dai santi, i santi defunti da quelli dipinti quando ancora erano in vita. Nelle composizioni architettoniche dei quadri le leggi della prospettiva a volo d’uccello sono ricondotte ai canoni estetici e alle necessità didattiche della Chiesa del tempo. E ancora, le raffigurazioni di Cristo in Croce - trionfante o sofferente - e l’iconografia della Passione, con il significato simbolico degli animali del Bestiario.
Un saggio che cattura più di un romanzo.
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