Elena Bellei
venerdì 4 maggio 2012
Uomo e donna lì creò - verso "Nemico, amico, amante..." di Alice Munro
Alice
Munro, considerata la più grande scrittrice contemporanea del Nord America,
nasce nel 31 in Ontario, Canada. Suo padre è allevatore di volpi e di polli e la
madre insegnante. Comincia a scrivere quando è adolescente e pubblica la sua
prima novella (La dimensione di
un’ombra) ai tempi dell’università, quando lavora come cameriera. Nel 1951 lascia l’università per sposare James Munro, padre delle sue
tre figlie. La sua prima collezione di racconti è del 68: La danza delle ombre felici,
che la fa conoscere e le fa vincere il premio letterario Governor General’s Award. Il
successo si ripete nel '71
con i racconti Vite di ragazze e donne. Con Chi ti credi di essere? pubblicato nel 78, vince di nuovo il
Governor General’s Award.
Molte delle sue storie sono ambientate nella
Contea di Huron nell’Ontario e in
molti casi i riferimenti familiari sono evidenti. Il racconto Maschi e femmine, per
esempio, si apre con la minuziosa descrizione di come il padre della
protagonista, uccida le volpi argentate che alleva. Le volpi si nutrono di carne
di cavallo, che viene dalla macellazione dei cavalli vecchi. La protagonista
assiste col fratello all’uccisione di un cavallo maschio e quando sarà il turno
della femmina, l’aiuterà a fuggire. La ragazzina meriterebbe una punizione
esemplare ma viene assolta con un commento del padre: - Lascia perdere, è soltanto una
femmina. La condizione femminile, la visione del mondo da parte delle
donne, e la loro reazione agli accadimenti della vita sono l’oggetto di
osservazione più frequente. La
Munro cattura l’essenza dei suoi protagonisti, ma i personaggi femminili sono più complessi,
spesso in conflitto fra
il desiderio d’indipendenza e i legami familiari, tra creatività e doveri,
turbate spesso da una sessualità inquieta.
Altro
tema caro alla Munro è la relazione tra madre e figlia, la ricchezza e la
difficoltà (o la distruttività) dalla relazione, e la
ricerca attraverso la scrittura di quella ciclicità nell’avvicinamento e
nell’allontanamento alla madre, come una spirale che non si esaurisce, e che
ogni donna eredita e lascia in eredità alle altre (Il sogno di mia madre). Un argomento indagato nel suo
lavoro è il passare degli
anni delle giovani donne in condizioni anguste imposte dalla famiglia e
dalle piccole città. In Odio, amore e matrimonio
e In fuga, Alice
Munro sposta la sua attenzione verso i disagi e i conflitti della mezza età e della
vecchiaia, in un gioco di rivelazioni/illuminazioni che, a un certo punto della
vita, danno senso a un evento, e rivelano tutte le ambiguità dell’esistenza, tragedia e
ironia, malattia e resistenza, in uno stile che mescola ordinario e fantastico.
Nemico,
amico, amante…
è una raccolta di nove storie che si snodano in altrettanti mondi familiari.
Madri, padri, sorelle, nonne, matrigne osservate attraverso un’esclusiva
prospettiva femminile. Il titolo si riferisce al gioco di due adolescenti che
scrivono il proprio nome vicino a quello di un ragazzo, eliminano tutte le
lettere comuni e poi fanno una conta delle lettere che restano…nemico, amico,
amante, marito (una specie di gioco della margherita) che porta a un
“verdetto”. Sono storie di
un mondo normale, fatto di buon senso e buone maniere, in cui fa irruzione lo
straordinario (ma in molti casi non è raro che capiti il contrario) e dove
risulta fondamentale il gusto del dettaglio e dell’osservazione minuziosa del
protagonista e del contesto (l’arredo, i vestiti, la carnagione, le rughe…).
Un’analisi empatica delle emozioni dei suoi protagonisti disegnano, già ad una prima lettura, una
netta differenza tra i generi, sia nel suo punto di vista d’artista, nel suo
guardare il mondo (e dunque la letteratura), sia nell’agire dei suoi
personaggi.. Nell’ironia
del primo racconto, per esempio, è la commessa che, dopo aver trovato alla
cliente il vestito giusto per l’occasione, dice: "…è quanto basta per
giustificare la mia esistenza". Spiazzante la scena del marito che, questionando
(a torto) il comportamento della moglie, le si avvicina con un sorriso, non per
baciarla come lei crede, ma per stringerle le mani intorno al collo. Il mondo
dell'ordinario e dello straordinario appare anche nel racconto Post and
Beam. Un giorno in casa di Lorna, felicemente sposata, arriva la cugina
Polly, bella, nubile, e felice. Ma nei suoi occhi c’è angoscia quando rimane
sola, mentre Lorna va con la famiglia alla festa di un matrimonio. Nella via del
ritorno Lorna ricorda gli occhi angosciati di Polly e immagina la porta di
casa ostruita dal corpo della cugina impiccata. Lorna per scongiurare la
tragedia fa un patto (non si sa con chi), e offre qualsiasi cosa di sé, eccetto
i figli. Altri colpi di scena lasceranno il racconto sospeso anche dopo la fine.
Preciso e divertente il primo racconto, quello che dà il titolo alla raccolta,
Nemico, amico, amante... La cameriera Johanna è indotta a credere che Ken
sia innamorato di lei, attraverso uno scherzo crudele di corrispondenza falsa,
macchinato da due ragazzine. Johanna si lascia convincere, si illude, compra un
vestito, imballa e spedisce i mobili di casa e parte per raggiungere
Ken. Arrivata a
destinazione, scena dopo scena, in un ritmo animato e pressante, la donna prende
il controllo dell'uomo. Ci sono
altre storie intrecciate di eventi normali e speciali. Un bacio imprevisto,
l’avventura di un giorno, la scomparsa di una giovane donna da casa, la
malattia mentale, divorzi e nuovi matrimoni, un suicidio e l'approssimarsi della
morte, vissuta come vertigine emotiva, “il senso di un’ orrida caduta e
eccitazione”.
(Per
chi volesse saperne di più vale la pena andarsi a cercare in rete gli atti del
convegno La casa di parole
organizzato dal Forum Lou Salomé - donne psicoanaliste in rete, del novembre
2077, interamente dedicato alla Munro).
Elena Bellei
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