martedì 4 gennaio 2011

Leggere con Ugo Cornia - verso "Europeana", di Patrik Ourednik


Che cos’è questo libro? A prima vista non è facile rispondere. A me verrebbe da dire un “falso” saggio di storia. È letteratura perché è un “falso” libro di storia, e poi spesso fa ridere. Però subito mi è venuto da mettere le virgolette su falso perché è difficile capire che cosa è vero e che cosa è falso in generale, e ancor più nella cronaca di un secolo (il sottotitolo infatti è breve storia del XX secolo). Comunque ogni tanto mentre leggi invece sembra che sia tutto vero. Tutti i fatti sembrano veri, o forse sono veri. Non è però normale ogni tanto scoppiare a ridere mentre si legge un saggio di storia che racconta fatti veri.
Ma i fatti veri, per sembrare veramente fatti veri devono essere messi in un ordine tra di loro che anche noi consideriamo vero. Per esempio, nell’ottocento e forse ancora oggi avremmo creduto nella Provvidenza, o nel Progresso, che ci avrebbero permesso di mettere in un ordine di un certo tipo tutti questi fatti veri. Prendiamo come esempio comodo la Provvidenza, c’è una specie di mano di Dio che prende i fatti veri e li mette in fila in un modo che a lui (Dio) è chiaro, questi fatti veri (le cose che avvengono) hanno allora un senso, che è anche buono e che si svela pian piano, eccetera, e così via. E di conseguenza il mondo ha senso, tra la cosa A e la cosa B ci sono dei nessi causali, e tutti questi vari processi svelano che c’è stato questo ordine dato dalla Provvidenza. Ecco, la mia sensazione mentre leggevo questo libro la prima volta, se vogliamo restare dentro questa immagine della Provvidenza, è che qualcuno avesse drogato Dio, e l’avesse ubriacato, e Dio, da ubriaco e drogato si fosse poi messo a far andare avanti il mondo, ma un po’ a caso perché ci vedeva doppio, gli scappava da ridere, non ne aveva voglia, usava delle cose sbagliate per fare le cose, e così via.
E così poi il mondo, invece di sembrare un bel giardino ordinato, sembra un pastrocchio di roba che funziona a caso e seguendo le logiche più strane.


Ugo Cornia, conduttore del Gruppo di lettura

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