lunedì 16 gennaio 2012

Il salotto del martedì - 10 gennaio 2012 - Ternitti



Mario Desiati, Ternitti, Mondadori 2011

Libro interessante questo di Mario Desiati, anche se non del tutto omogeneo nello svolgimento. Ci sono in realtà due libri in uno: la prima parte, storico neorealistica, racconta l'emigrazione dal Salento in Svizzera negli anni Sessanta per lavorare nelle fabbriche di Eternit. La seconda parte segue la storia di Mimì, donna orgogliosa ed energica che, tornata al paese dalla Svizzera, cresce da sola, senza marito, la figlia concepita al tempo dell'emigrazione. Nella seconda parte emerge l’amore dello scrittore per la sua regione, il Salento, di cui ricorda antichi riti, come quello che accompagna la morte e le tante feste di paese, quasi un ricordo antropologico che riporta agli studi di De Martino su questa regione. Alcune frasi e parole in dialetto sottolineano il senso di appartenenza ad una terra, ad una comunità. Il libro si presta all'approfondimento di temi importanti, quali l'emigrazione, la pericolosità dell'amianto, la sfida verso le antiche tradizioni, ma anche la loro ricchezza e l’importanza che rivestono nel creare “memoria”.

Nel confronto sul libro si è notata una predilezione dello scrittore per i personaggi femminili, in cui esprime più energia e forza rispetto ai personaggi maschili, rappresentati soprattutto da Biagio, il fratello della protagonista, e da Ignazio, il ragazzo di Mimì, che vengono travolti da paure e debolezze; l’autore prova un senso di comprensione e affetto per queste persone, ma non ne nasconde i limiti.
Notevole è la capacità dello scrittore di presentare situazioni e momenti della vita quotidiana, come la raccolta delle lenzuola o il rito del caffè, che evocano ricordi di condivisione e complicità. Interessanti anche le riflessioni sulla differenza tra gentilezza e cordialità e sulla bellezza, che si prestano a confronti ed approfondimenti. La scrittura del libro è misurata e scorrevole, non pone problemi di lettura, mentre nella struttura c'è ancora qualche stridore, soprattutto nel finale. Risulta talora eccessivo il numero di storie che l’autore propone e c’è qualche forzatura nel loro svolgimento.
In conclusione il libro si presta all'approfondimento di temi interessanti, suscita domande e riflessioni di grande attualità, invita alla conoscenza di una terra antica e di grande ricchezza, il Salento.


Edda Reggiani

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