sabato 5 maggio 2012

SPECIALE NESSUN DORMA - Verso "Luci nella notte" di Georges Simenon

In occasione della notte bianca ("Nessun dorma", 19 maggio 2012) la biblioteca Delfini sarà aperta fino a mezzanotte e ospiterà varie iniziative tra cui un "gruppo di lettura aperto", che si svolgerà in zona Holden dalle 19.30 alle 21.30, condotto dalla scrittrice e giornalista Elena Bellei.
Per chi non avesse mai partecipato a un gruppo di lettura, il "gioco" funziona così: ognuno legge il libro per conto suo, prima dell'incontro; poi ci si trova, per condividere con altri lettori i pensieri e le emozioni che la lettura ha suscitato. Elena Bellei, "maestra di gioco", introduce il libro e stimola la discussione.
La partecipazione è libera e non occorre prenotazione.
Quella che segue è una breve scheda introduttiva alla lettura, a cura di Elena Bellei.


Georges Simenon, Luci nella notte, Adelphi

La traduzione fedele di Luci nella notte (Feux Rouges) avrebbe dovuto essere per la verità “Fuochi rossi”, o “Semafori rossi”, ovvero segnali di stop, vietato passare, dare la precedenza! Molto probabilmente un deciso richiamo al giovane Steve (il protagonista) che, a causa delle sue generose bevute in compagnia di sconosciuti, perde il controllo e la bussola. Gli editori italiani (Mondadori prima e Adelphi poi) hanno preferito puntare sulla luce. Luce alla fine del tunnel. Luce/verità. Illuminazione redentrice. La luce in fondo al bosco delle fiabe che finiscono bene (cammina cammina videro una lucina…).

Feux Rouges o Luci nella notte è un romanzo breve che racconta la storia di Steve Hogan, un impiegato newyorchese che alla fine dell’estate, nel week end del Labor Day, si perde in una crisi d’esistenza. In strada, assieme a Nancy, sua moglie, per andare a riprendere i figli che hanno passato la vacanza nel Maine, Steve entra nel tunnel (così lo chiama lui), ovvero è uno di quei giorni che proprio non ce la fa a smettere di bere, evade letteralmente dalla realtà, si dimentica del presente e del suo stesso corpo e manda, a noi lettori, segnali di completo sfacelo. La storia (tutto succede nell’arco di una notte) è costruita con ritmo e convinzione. Dubbi, crisi, liti, la soggezione di Steve nei confronti della moglie (lei si direbbe una “donna tosta”), lui che butta giù parecchi bicchieri nei bar, strada facendo, la decisione di lei di non volerne più sapere, la decisione di lei di proseguire a piedi, l’incontro di Steve con un uomo (l’evaso vero, l’evaso da Sing Sing, non solo dalle responsabilità della vita)... tutto evoca scenari di tragedia incombente, non certo l’epilogo di una giornata storta. Poi il buio, i colpi di scena, la violenza e infine il risveglio. L’evaso è rinchiuso, così come tutto ciò che rischiava di scappare al controllo della coscienza. Ma non pare una resa. Perché la tensione che monta lungo tutta la storia, prima in modo sottile poi sempre più intensa, ci dà la misura della paura, del rischio e della pena che fa evolvere la situazione e anche il legame tra i due. Mentre noi lettori abbiamo fatto un bel viaggio dentro la vera letteratura.

Elena Bellei




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