mercoledì 10 febbraio 2010
Da lettore a lettore - Se proprio ci tocca leggere d'amore
Se proprio ci tocca onorare San Valentino e "leggere d'amore", scambiamoci almeno qualche suggerimento non scontato.
Comincio io (o almeno ci provo), con tre proposte diverse.
La prima è un saggio del sociologo Zygmunt Bauman, L'amore liquido, Laterza 2006. Nella sua visione di una società liquida, dove gli individui faticano a definirsi, perché continuamente sospinti in una nuova forma, anche l'amore sembra scontare questa indefinitezza. Sembra che tutti anelino ad una stabilità affettiva, ma allo stesso tempo temano di rimanere imbrigliati in relazioni stabili.
Il secondo titolo racconta invece di una visione dell'amore (e di una concreta storia d'amore) che sembra tutto meno che liquida: Andrè Gorz, Storia di un amore. Lettera a D., Sellerio 2008.
Gérard Horst, questo il vero nome dell'autore, incontra Dorine, giovane attrice inglese, nel 1947 in Svizzera dove lui si era rifugiato e dove lei faceva teatro. Da quel momento non si sono più lasciati. Cinquantotto anni dopo, Horst ripercorre gli anni della giovinezza e della militanza, dai primi incerti inizi parigini dove Gorz inizia la carriera di traduttore poi di giornalista, infine di filosofo. E' una confessione senza veli, in cui Gorz ammette di non aver sempre tenuto la moglie nella giusta considerazione, salvo poi riconoscere come l'intera sua opera porta il segno della presenza di Dorine, del suo sostegno, del dialogo sempre vivo tra loro. André e Dorine Gorz hanno attraversato insieme la seconda metà del Novecento. Storia d'amore, ma anche ritratto di un'epoca, Lettera a D. si conclude con questa frase: "Vorremmo non sopravvivere l'uno alla morte dell'altro. Ci siamo detti che se, per assurdo, dovessimo vivere una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme". Gorz ha messo fine ai suoi giorni, insieme a sua moglie Dorine afflitta da una grave malattia, il 25 settembre 2007.
Per concludere una nota leggera, uno sguardo su un altro tipo di amore: Jeffrey Masson, I cani non mentono sull'amore, Cairo 2010. L'autore cerca di evitare di trasferire sensazioni ed emozioni tipicamente umane sui cani. L'antropomorfismo a ogni costo è il rischio che un etologo non vuole correre: per questo la "sfera emotiva" degli animali scivola in secondo piano rispetto all'analisi dei comportamenti. Jeffrey Masson si è concentrato sull'esplorazione del misterioso universo interiore dei cani. Attingendo al mito, alla letteratura, agli studi scientifici - da Senofane a Voltaire, da Freud a Lorenz, da Thomas Mann a Kundera - ma soprattutto alle storie personali o raccolte da chi condivide un po' della sua vita con un cane, ci commuove e ci diverte, mettendoci a contatto con i "sentimenti" dei nostri migliori amici: gratitudine, lealtà, solitudine, delusione, aggressività, malinconia, sogni, percezione delle altre specie - esseri umani inclusi.
Comincio io (o almeno ci provo), con tre proposte diverse.
La prima è un saggio del sociologo Zygmunt Bauman, L'amore liquido, Laterza 2006. Nella sua visione di una società liquida, dove gli individui faticano a definirsi, perché continuamente sospinti in una nuova forma, anche l'amore sembra scontare questa indefinitezza. Sembra che tutti anelino ad una stabilità affettiva, ma allo stesso tempo temano di rimanere imbrigliati in relazioni stabili.
Il secondo titolo racconta invece di una visione dell'amore (e di una concreta storia d'amore) che sembra tutto meno che liquida: Andrè Gorz, Storia di un amore. Lettera a D., Sellerio 2008.
Gérard Horst, questo il vero nome dell'autore, incontra Dorine, giovane attrice inglese, nel 1947 in Svizzera dove lui si era rifugiato e dove lei faceva teatro. Da quel momento non si sono più lasciati. Cinquantotto anni dopo, Horst ripercorre gli anni della giovinezza e della militanza, dai primi incerti inizi parigini dove Gorz inizia la carriera di traduttore poi di giornalista, infine di filosofo. E' una confessione senza veli, in cui Gorz ammette di non aver sempre tenuto la moglie nella giusta considerazione, salvo poi riconoscere come l'intera sua opera porta il segno della presenza di Dorine, del suo sostegno, del dialogo sempre vivo tra loro. André e Dorine Gorz hanno attraversato insieme la seconda metà del Novecento. Storia d'amore, ma anche ritratto di un'epoca, Lettera a D. si conclude con questa frase: "Vorremmo non sopravvivere l'uno alla morte dell'altro. Ci siamo detti che se, per assurdo, dovessimo vivere una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme". Gorz ha messo fine ai suoi giorni, insieme a sua moglie Dorine afflitta da una grave malattia, il 25 settembre 2007.
Per concludere una nota leggera, uno sguardo su un altro tipo di amore: Jeffrey Masson, I cani non mentono sull'amore, Cairo 2010. L'autore cerca di evitare di trasferire sensazioni ed emozioni tipicamente umane sui cani. L'antropomorfismo a ogni costo è il rischio che un etologo non vuole correre: per questo la "sfera emotiva" degli animali scivola in secondo piano rispetto all'analisi dei comportamenti. Jeffrey Masson si è concentrato sull'esplorazione del misterioso universo interiore dei cani. Attingendo al mito, alla letteratura, agli studi scientifici - da Senofane a Voltaire, da Freud a Lorenz, da Thomas Mann a Kundera - ma soprattutto alle storie personali o raccolte da chi condivide un po' della sua vita con un cane, ci commuove e ci diverte, mettendoci a contatto con i "sentimenti" dei nostri migliori amici: gratitudine, lealtà, solitudine, delusione, aggressività, malinconia, sogni, percezione delle altre specie - esseri umani inclusi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Dimenticavo una bella antologia, "Ho capito che ti amo. Storie di amori felici", Einaudi 2009, che hanno catturato subito la mia attenzione per la particolarità del taglio scelto, e cioè amori a lieto fine; un taglio efficacemente spiegato dal curatore Massimo Fabiani:"Nella vita tutto può succedere: persino di essere felici". Ecco quindi diciannove racconti d'amore che hanno l'intenzione tutt'altro che nascosta di lasciare da parte le delusioni, le sofferenze e le tribolazioni che spesso caratterizzano gli amori, soprattutto quelli letterari. Gli autori: si va da Mark Twain a Gabriele D'Annunzio, da Hermann Hesse a Henry James, da Edith Wharton a Katherine Mansfield, Alice Munro e altri ancora.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina'Leggere d'amore' è leggere di passioni, di quelle che animano non solo il cuore, ma anche la mente. Perchè allora non provare a scoprire i sentimenti che hanno mosso gli scienziati alla ricerca della verità?
RispondiEliminaNicolas Witkowski, nel volume "Storia sentimentale della scienza. Le passioni all'origine del pensiero scientifico" (Raffaello cortina, 2003), propone una curiosa carrellata degli amori e dei drammi, dei sogni e degli incubi che hanno ispirato esperimenti cruciali e dato vita a intuizioni geniali o clamorosi errori entrati a far parte della nostra storia delle idee.
"Contare i secondi, i vagoni dell’Eurostar, vederti / scendere dal numero nove, il carrello, il sorriso / il batticuore, la notizia, la grande notizia". "Tema dell’addio", raccolta poetica di Milo De Angelis (Lo Specchio Mondadori, 2005) comincia non da una partenza, ma dall’arrivo, festoso e pieno di promesse, della persona amata. Il verbo però è al passato. "Questo è avvenuto, nel 1990. E’ avvenuto, certamente / è avvenuto". L’apertura luminosa lascia posto a un amore che ‘non ha più tempo’ sullo sfondo di una periferia accaldata, color dell'asfalto come un quadro di Sironi. In versi che non si dimenticano, il congedo di un grande poeta dalla moglie Giovanna, morta nel 2003.
RispondiElimina- "Lei legge troppo, è questo il suo problema" disse la signorina Lord, vedendo Dulcie sistemarsi a tavola con un libro. "A loro non piace".
RispondiElimina"No, credo di no" rispose Dulcie, ma ora in tono distratto, perché il mondo del libro cominciava a sembrarle quello più vero.
Barbara Pym, "Per guarire un cuore infranto", La Tartaruga 2003
Esistono "storie d'amore felici" dove tutto il potenziale dei sentimenti si è potuto esprimere, ma anche -o molto di più- tutto un potenziale di amore che è andato sprecato. Dove è andato a finire "questo amore perduto"? C'è un romanzo - o meglio un eclettico thriller fantascientifico - dal titolo (in italiano) "L'amore perduto e la teoria dei quanti" che si interroga proprio su questo prospettando uno scenario dove anche le alternative, le occasioni mancate, si sono realizzate.
RispondiEliminaMa se i trucchi del tempo fantascientifico non funzionano ci si può accomodare sul "Divano occidentale-orientale" di Goethe, a leggere questa significativa massima:
"L'onda della passione infuria invano
contro la terraferma che non cede.
Ma butta a riva perle di poesia,
e questo è già un successo, nella vita."