martedì 26 ottobre 2010

Leggere con Ugo Cornia - verso "La promessa. Un requiem per il romanzo giallo", di Friedrich Dürrenmatt

È molto difficile parlare del romanzo La promessa senza rovinarlo. Per non rovinarne il meccanismo, posso dire soltanto poche cose e prenderle un po’ per traverso. Se possiamo dire che Dürrenmatt abbia spesso scritto delle strane cose filosofiche, che spesso, ma non sempre, hanno preso la forma del giallo, nel caso della Promessa, che porta il suggestivo sottotitolo di Un requiem per il romanzo giallo, io credo che il fenomenale ispettore Matthai rappresenti più o meno la capacità di pensare della nostra testa, forse sarebbe meglio dire la capacità di pensare in modo logico e scientifico, e questa testa che ragiona in modo logico scientifico ha sempre davanti a sé il mondo, e addirittura sta anche sempre a bagno nel mondo. Ora, il destino di Matthai, che deve a tutti i costi risolvere un crimine, perché l’ha promesso (da qui il titolo dell’opera) è più o meno quello di una testa, o di una coscienza (in senso classico) o di un soggetto che stia in mezzo al mondo e a tutto quello che ci succede dentro e cerchi di controllarlo in modo logico scientifico, ne succedono sempre delle belle e il mondo non è intelligente, può addirittura essere stupido, o casuale, o eccetera eccetera. Ma il mondo è sempre qualcosa di molto di più dei nostri pensieri e delle nostre ipotesi anche quando è semplicemente stupido…


Ugo Cornia, conduttore del gruppo di lettura "Leggere con Ugo Cornia" della biblioteca Delfini.

1 commento:

  1. Non per andare contro a quello che ha consigliato Ugo Cornia all'incontro su questo libro, ma per chi volesse, sabato 13 novembre alle 21,00 Rete4 trasmette "la promessa" con Jack Nicholson.
    Barbara

    RispondiElimina