
“W” è il titolo di una storia scritta dal protagonista nel corso della sua infanzia. Questa storia descrive le caratteristiche di un regime sportivo in un’isola della Terra del Fuoco. Analogamente a molti dispotismi storici, anche a W sembra essere in vigore la supremazia del più forte. In realtà, la vita su W è più che altro regolata dal caso: gli atleti devono infatti fronteggiare una vasta serie di ostacoli arbitrari e casuali, che rendono l’esito delle sfide imprevedibile anche quando le forze in gioco sono impari. La supremazia del più forte è in definitiva soltanto un’illusione destinata a sfociare nel disincanto, come la maggior parte delle utopie, sia infantili che adulte.
All’inizio, l’autore afferma di non avere ricordi d’infanzia. Il viaggio a W consiste quindi in un loro recupero. Quasi tutti i ricordi d’infanzia sono “corretti” da una lunga serie di note e di ricordi posteriori, che rivelano come i loro contenuti non corrispondano quasi mai all’effettivo svolgimento degli eventi. Questo significa forse che quei ricordi d’infanzia fossero falsi? No, perché un ricordo non può mai essere vero o falso; può semmai essere perduto o posseduto. Il recupero della memoria, che sia della realtà o dell’immaginazione, è ciò che conferisce senso a questo libro.
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